Il corpo che parla, a Pescincanna (PN)
Uno spettacolo che celebra l’amore autentico, quello che dà valore alla vita e mai, in nessun caso, si può definire “troppo”. Perché quando si parla di “troppo amore”, non si parla più di amore, ma di una sua distorsione.
Senza scivolare in pietismi o toni melodrammatici, né alimentare guerre di rancore, lo spettacolo si muove tra incredulità e delicatezza. Racconta l’amarezza di chi non riesce a comprendere come la più grande privazione, quella della vita, possa essere inflitta proprio da chi diceva di amare. È un racconto poetico e potente al tempo stesso, che attraversa ricordi e sogni infranti, contrapponendo la pienezza di una giovane vita alla tragica consapevolezza che quella vita non c’è più.
La protagonista, con uno sguardo dolce e incredibilmente ancora innamorato, si ritrova a scoprire, pezzo dopo pezzo, l’assurdità di ciò che le è accaduto. Essere trattata come spazzatura. Diventare spazzatura. Un paradosso crudele che risuona nelle sue parole: “Eppure lui diceva di amarmi”.
presso il Teatro Parrocchiale di Pescincanna (PN).
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